martedì 31 agosto 2010

Spazio autogestito da:   CANI NEL BUIO

Un giorno vidi un cane chiuso in una cella di canile, fissava la parete, era fradicio e mi fece una pena immensa.
Scoprii poi che era cieco. Non sapeva dove andare, così stava immobile, dopo essersi scontrato con le sbarre del box. Era bagnato perchè non aveva potuto ripararsi in tempo dal getto della canna dell'acqua...
Vivere all'ombra di una lunga solitudine è già abbastanza doloroso, ma se a ciò si aggiunge il buio della cecità, la reclusione diventa tragedia. Il buio imprigiona non solo il corpo ma anche l'anima. Essere ciechi in canile significa subire, tutto: si mangia per ultimi se resta qualcosa, non si sa quale cuccia sia ancora libera, non ci si può difendere da chi ci aggredisce alle spalle... Anche se i cani sanno adattarsi bene anche a questa condizione, lasciare un cane cieco in canile è un atto incivile, non macchiamoci anche di questo delitto.
Ps. quel cane trovò una splendida famiglia e vive tuttora amato e coccolato ed è felice come ogni cane che abbia una casa dove vivere in serenità. I suoi amici umani sono i suoi occhi e lui li guarda con amore, attraverso gli occhi del cuore.


http://ciechi.misha.cc

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